Viandanti d’inverno

Titolo: Viandanti d’inverno
Personaggi: Ligia, il contadino e Maurus, il suo cavallo
Parte: 1/1
Rating: PG13
Parole: 585 (Word 2019)
Note: per l’Iniziativa Fiocco di Neve; angst e un po’ di favolitudine? XD

Viandanti d’inverno

Fa un freddo cane e non si vede a un palmo di naso.
Mi asciugo il naso strusciandolo sulla manica del pastrano, augurandomi che sia un’infreddatura passeggera e non qualche affezione dei bronchi che possa farmi stramazzare a terra in preda alla febbre e al delirio: il cappotto e il colbacco di pelliccia cominciano ad essere lucidi d’usura, ma è già tanto se si tengono insieme con qualche toppa. Di questi tempi, un vestito integro e immacolato è un lusso di portata quasi leggendaria, appannaggio, ovviamente, di pochissimi.
Pianto i piedi nelle staffe e prego che Maurus, immusonito da tutti questi giorni di cammino senza meta, che gli hanno ormai scarnificato gli zoccoli fino all’osso, non decida finalmente di disarcionarmi, facendomi sfondare il cranio contro la terra brulla e incrostata di ghiaccio della pianura. Sarebbe una morte disonorevole, che vanificherebbe come nebbia al sole lo scopo del mio viaggio: nel suo confortevole carretto dipinto, aggiogato al cavallo con un gancio d’oro, Sua Altezza Ligia dorme dietro le spesse cortine di velluto. Mi è stato chiesto da Sua Maestà in persona di restituirla alla Capitale: le sue secolari porte di bronzo si sarebbero aperte per me in un tripudio di balli e di feste. Io, umile figlio di ancor più umili contadini, sarei stato salutato come un eroe della Patria.
Mai avrei detto di poter trovare la Principessa Ereditaria scomparsa china a falciare il grano nei campi, con le sue manine di giocattolo: chi l’ha strappata per ripicca ai genitori ha fatto in modo di nasconderla in tutti i modi ai loro occhi. C’è chi parlava di un filtro delle streghe della steppa, che le avrebbe cancellato la memoria, già malleabile, di bambina, altri che favoleggiavano di complessi incantesimi di invisibilità che solo io, il Prescelto d’animo Semplice – così mi hanno chiamato, almeno – ero riuscito ad avallare. Quali che fossero i piani del Destino, fui io, quel giorno di primavera, a riconoscere i suoi riccioli biondi, tessuti dal filo delle fate, e votai di ricondurla dal re suo padre.
Ma cosa poteva saperne un contadino, delle Moire, e dei loro beffardi intrighi, al di sopra d’ogni Prescelto? Era bastata l’acqua azzurra e invitante di una fonte perché Ligia, accaldata dal sole cocente dell’estate, corresse a berne a piene mani, tutta impiastrata di polvere, i piedi nudi che stropicciavano le primule d’oro.
Sulle prime, neppure m’ero avveduto che fosse caduta bocconi sul ciglio limaccioso del torrente, le mani chiuse attorno alla gola – si era avvicinata all’acqua sacra dei Fauni, non adatta alle labbra di una mortale, e non c’è stato nulla che io potessi fare per salvarla.
Così, senza mandare notizie fino alla Capitale, l’ho composta come una bambola addormentata su questo vagone tutto ricamato di colori, mettendole indosso le vesti più squisite che sono riuscito a trovare. Mentre i vermi, insonnoliti dal freddo, si accingono a nutrirsi di lei come della polpa di un frutto troppo maturo, l’esterno appare diafano, incorrotto: Ligia dorme serena, dietro le tende di velluto. Solo l’ultimo spicchio di luna nel cielo, di tanto in tanto, si avventura a sbirciare.
Ogni villaggio che è stato tappa del mio viaggio è rimasto tanto commosso dalla sua innocenza da donarmi chi una mantella di pelliccia, chi una veste d’oro, chi un diadema di gemme preziose, ed eccomi che vago, oggi, la piana brulla, annichilita d’inverno, portandomi fino alla Capitale il carrozzone dipinto della mia Papessa, tutto intessuto di fiori.
Chissà se, oltre la nebbia, le porte di bronzo si apriranno infine per noi.

~

A/N 24 dicembre 2020, ore 23:15. Non era così che preventivavo di finire questo 2020 di merda XD, ma buone feste a tutti. Una tetra favoletta uscita di getto per l’Iniziativa fiocco di Neve di Mokidale. Stavo ponderando un breve racconto sulla Rivoluzione Ungherese, ma la quantità di ricerca da fare mi ha calpestato l’idea sul nascere, perciò ecco le mie solite favolette sul limitare della necrofilia XD. Pazientate, nei prossimi mesi vi porterò novità un po’ più consistenti!

Juuhachi Go.

2 thoughts on “Viandanti d’inverno

  1. Grazie della tua favoletta al limitare della necrofilia…Ci voleva a sconquassare per bene le pagine del mio blog! Mi piace e tanti Auguri anche a te! E a voi lettori 🙂

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