[Le inchieste del commissario Wallander] La caduta lunga

Titolo: La caduta lunga
Fandom: Le inchieste del commissario Wallander
Personaggi: Kurt Wallander, Linda Wallander
Parte: 1/1
Rating: R
Parole: 179 (Word 2019)
Note: per il Writober 2020; angst, ambientata all’inizio del quarto romanzo, che è esattamente il punto in cui mi trovo io, pensieri suicidi nel dettglio, anche se non è nera come sembrerebbe… ma il prompt era corda, oh, la colpa non è mica tutta mia!

La caduta lunga
[Writober 2020] #06 – Corda

Non che al suicidio Wallander non ci avesse mai pensato, ovviamente. Infiniti minuti di quella sua vita di medusa li aveva passati ad architettarselo con soddisfatta geometria: la lunghezza del cappio, il rapporto fra la fune ed il suo peso di carne scavata, il numero delle vertebre che, come tappi di sughero, si sfilavano l’una dall’altra, con un quieto scoppio di palloncino. Non Mona, non Linda, non Baiba Liepa avrebbero pianto lo spazio vuoto dell’appartamento di Mariagatan, un cubo rivestito qua e là di vecchio linoleum scrostato. La corda, tuttavia, aveva tentato, nei suoi pensieri, un primo timido tentativo di sfilacciamento quando sua figlia gli aveva svuotato le bottiglie nel lavello, accendendo così il primo giro di miccia della sua vergogna. Grazie non glielo aveva mai detto ad alta voce, ma Linda di problemi non se ne faceva, e sembrava anzi lo sentisse, quel ringraziamento, ogni volta che, avvicinandosi, suo padre le spazzolava dalla spalla una polvere che vedeva solo lui, per poi stirarsi sotto la luce della lampadina nuova della cucina come un gatto mezzo glabro di vecchiaia.

~

A/N 5 ottobre 2020, ore 20:36. Ho passato più minuti di quanto fosse mia intenzione ad informarmi sui modi e i tipi dell’impiccagione, di cui il titolo è una variante… devo dire, però, che mai avrei credito di scrivere così di fretta su qualcosa che sto cominciando a leggere da così poco, e che non ho ancora terminato. Wallander, non mi fa piacere come sei scritto, ma mi piaci lo stesso e sento per te uno strano, burbero affetto, sappilo!

Juuhachi Go.

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