Titolo: Rex sedet in vertice (caveat ruinam)
Fandom: Il Gobbo di Nôtre-Dame
Personaggi: Frollo, Esmeralda
Parte: 1/1
Rating: R
Conteggio Parole: 401 (LibreOffice)
Note: NSFW
Dalle maestose vetrate del Palazzo di Giustizia, la calura estiva si riversa come lava. Il Ministro Frollo, le spalle ammantate di un nero opulento, non batte ciglio mentre l’arsura lo divora, scottando a picco dietro la sua schiena. Il sudore ruscella soprattutto sotto l’ampio cappello, bagnando le tempie che la vecchiaia ha lasciato quasi nude.
La calca sporca e disordinata che si agita vociando nella sala vi diffonde anche il proprio puzzo di panni e corpi non lavati, il che lo spinge come non mai a picchiare con forza il martelletto sulla cattedra per imporre il silenzio, palesando la smorfia di chi, sordo a ogni preghiera, sembra esserne anche sostanzialmente disgustato.
L’udienza di questa mattina riguarda il caso di un garzone in flagranza di adulterio: stando alle carte, avrebbe fornicato con la moglie del mastro bottegaio, che, ripudiata la propria donna, attende giustizia urlando nella plebaglia, il volto lucido e rubizzo.
«Sui sacchi di grano, nella mia dispensa!» continua a ripetere, adirato. Il magistrato, arricciando sempre più le labbra pallide, tende un braccio a far entrare l’accusato. Allo spalancarsi delle porte, tutta la marmaglia piomba in un religioso silenzio.
Frollo cerca invano di reprimere un brivido di freddo innaturale che gli corre dietro la schiena nel ripetere le parole dell’uomo nei suoi pensieri. L’immagine che ne scaturisce l’avrebbe un tempo fatto fremere di ribrezzo: due corpi nudi intenti a rotolarsi come maiali fra i sacchi di tela grezza, senza alcun pudore o risentimento. Si costringe, tuttavia, a sgualcire fra le lunghe dita il panneggio scuro delle vesti: in un lampo che lo coglie come un malessere, vede il corpo di Esmeralda sollevare una nuvola di polvere fra quei sacchi, le gambe d’oro brunito allacciate ai suoi fianchi, mentre lui geme aggrovigliando le mani inanellate fra i suoi capelli.
Dura meno di un istante, ma è abbastanza perché nuove e più profonde rughe gli solchino la fronte. Col viso arrossato, si prende appena la briga di fissare la barba lunga e il camiciotto lacero del suppliziato.
«Centocinquanta frustate» tuona, alzandosi dallo scranno. Le spalle alla folla, si allontana dispiegando il mantello.
I suoi abiti sono ampi, solenni, accollati. Sono abituati a nascondere, a toccare il suolo con il giusto drappeggio. Adesso si strofinano lenti sulla sua erezione come un castigo, e i suoi occhi si chiudono più per riflesso che per pietà, mentre due gendarmi, fra atroci proteste, trascinano via il condannato.
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A/N 4 marzo 2011, ore 0:15. Doveva essere per il prompt ‘Lussuria’ su FW.it, se non fosse che è scattato il nuovo circa un quarto d’ora fa. Oh, vabbe’ ç_ç. Tralasciamo sul fatto che su QUESTO Frollo non dovrei voler cacciare una parola? Grazie XD. Il titolo è stato gentilmente scippato dal ‘Fortuna Imperatrix Mundi’ ♥.