[Final Fantasy XII] Vox populi clamantis in deserto

Titolo: Vox populi clamantis in deserto
Fandom: Final Fantasy XII
Personaggi: Ashelia B’nargin Dalmasca, Basch von Rosenburg
Parte: 1/1
Rating: PG
Conteggio Parole: 355 (LibreOffice)
Note: per la Crimsontriforce, crack abbestia, per la Notte Bianca 2 @ maridichallenge

Vox populi clamantis in deserto
FFXII, raccolta firme per un referendum dalmasco per cambiare sarto alla regina

«Voi non potete farlo.»
«Temo, milady, di dovervi deludere.»
Basch sfilò dalla testa l’elmo da Giudice Magister e, con un sopracciglio talmente inarcato da sconfinare nella cicatrice che gli scavava la fronte, scosse la testa con malcelato dolore: fra le sue mani, un plico di fogli minuziosamente vergati. La mole raggiungeva pressappoco la consistenza di un mattone, il che costrinse Lady Ashe a guardarsi allo specchio con aria più critica del solito. L’ascesa al trono avrebbe dovuto, ahimè, temprare le proprie insofferenze all’ostilità della natura e, possibilmente, appianare le varie faide cromatiche che i suoi diciannove anni le avevano praticamente cucito addosso… ma restava il fatto che le casse erano vuote, e a nessun sarto affamato si sarebbe potuto domandare addirittura il lusso del buongusto.
Era tuttavia lecito affermare – e qui Lady Ashe storse le labbra con vago rammarico – che le sue velleità di vestire un capo che fosse accollato nei limiti della decenza non fossero poi così utopiche: il povero addetto al suo guardaroba non faceva altro che rimpinguare i propri trascorsi giovanili aprendo spacchi dove, fondamentalmente, già sussisteva un pantaloncino. Il tutto creava – ammetterlo era irritante – un singolare effetto-riflettore laddove nessuno avrebbe più potuto avere accesso, stando alla bigotteria radicata dei sacerdoti in cattedrale.
Lady Ashe, tuttavia, riconosceva che il proprio orgoglio andava difeso ad ogni costo, e così le casse dalmasche, in cui le ragnatele avevano ormai acquistato un posto privilegiato, nonché un habitat ottimale.
Sollevati i fogli dalle mani di Basch, prese a sfogliarli con fare indifferente, poi, lentamente, li avvicinò alla prima candela disponibile.
«Debbo forse ricordarvi, Vostro Onore, che non siamo in una repubblica?»
Atterrito dall’orrore, e completamente conscio di essere oramai giallo formaggio, Basch si chiese se, forse, dare la sua identità in olocausto alla causa di restaurazione dalmasca non fosse stata una pessima idea.
«Ma—ma io—»
Gli occorsero due secondi per accorgersi della mano della regina che lo afferrava per la collottola già cigolante, e altri due per distinguere, nel clangore di ferro e placche che cadevano al suolo, qualcosa che suonava come “D’altronde, tutto a questo mondo ha una sua utilità!”.

~

A/N 1 maggio 2011, ore 3:26. ECCO COSA SUCCEDE AD ANDARE A RISTORANTE CON LA CRIMSONTRIFORCE, FONDAMENTALMENTE. *SI UCCIDE* XDDDDDDDDDDDDDDD

Juuhachi Go.

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