[X] Com’è rosso il sole del mattino

Titolo: Com’è rosso il sole del mattino
Fandom: X
Personaggi: Subaru Sumeragi, personaggi originali
Parte: 1/1
Rating: R
Parole: 1166 (Word 2019)
Note: per il Writober 2020; spoiler volumi 16, 17 e 18, gore, omicidio, squartamento, SUBARU INSOMMA.

Com’è rosso il sole del mattino
[Writober 2020] #20 – Bambola

«Beh, Fujiwara-san,» tossì Subaru, nel tentativo vagamente imbarazzato di schiarirsi la voce «sono circa trent’anni che faccio questo mestiere, e questo è uno di quei casi in cui persino io ho di che stupirmi.»
Aveva parlato in un tono compassato che nulla tradiva della sua sorpresa, e lui per primo si era sentito preso in contropiede dalla distaccata curiosità delle sue parole: l’influsso dell’Albero nelle vene, palesemente infastidito dal sangue Sumeragi che le riempiva, gli offriva talvolta l’insperato vantaggio di non fargli più avvertire il dolore e l’orrore dei clienti con lo stesso coinvolgimento di quand’era ragazzino – dopo Seishiro-san e la fine del mondo, ammetteva di accogliere la cosa con un certo sollievo, di cui non riusciva a vergognarsi come avrebbe voluto.
Fujiwara Noriko, quarantasei anni, lo guardò negli occhi con l’aria di chi, folle di terrore, non aveva mai supplicato chicchessia in vita sua, e faticava, nel momento del bisogno, a trovare le giuste parole.
«Sumeragi-san… lei per primo mi ha che tale comportamento non è… usuale, ecco, neppure per un demone, o come si chiama, ecco.»
Poco propenso a farsi prendere in giro a quell’ora della notte, Subaru alzò gli occhi al cielo.
«Hinnagami, Fujiwara-san,» sbottò, interrompendo con voce tagliente il suo piagnucolio «e non faccia finta di ignorare cosa sia. Il comportamento inusuale di uno spirito simile non si verifica per capriccio, e solo una creatura come questa può giustificare un attico da quattrocento metri quadri in una simile zona di Tokyo. Inoltre, è anche l’unica ragione per cui lei vi abita ancora.»
La donna tacque all’istante.
«Non posso aiutarla,» tagliò corto lo sciamano, auscultando il Sakura che fremeva compiaciuto in qualche recesso della sua testa.
«Quel che posso fare se lei, che non ne è la diretta creatrice, non reciderà il legame con lo youkai, sarà tornare a farle visita.»
Fujiwara-san deglutì sonoramente: nulla, nell’inflessione dell’uomo, lasciava presagire che sarebbe stata lieta di rivederlo.
Subaru si congedò con un profondo inchino, beffardo nel suo ossequio, e uscì dalla porta d’ingresso principale.
Gli ululati di Fujiwara-san lo inseguirono fino all’androne del palazzo. Si accese una sigaretta, infastidito: dell’esorcismo da prima pagina non sentiva particolare bisogno.

THE ASAHI SHIMBUN
23 ottobre 2025
MORTA FUJIWARA NORIKO: È OMICIDIO SERIALE
di Watanabe Akito

TOKYO — Quando Tanaka Eiko (25), collaboratrice domestica, si è recata nell’abitazione di Fujiwara Noriko (60), recentemente rimasta vedova di Fujiwara Toshio (72), con cui era sposata da quarant’anni, si aspettava certamente un inizio della settimana come tutti gli altri. La sua aspettativa è stata vanificata quando, alle 8 e 30 di lunedì 20 ottobre, ha rinvenuto il cadavere completamente esangue della datrice di lavoro, seduta in poltrona come se fosse stata ancora viva. Le indagini della polizia sono al momento in corso, ma non sembrano aver dato adito alla cattura di alcun colpevole per questo efferato crimine: alcune indiscrezioni riportano, infatti, che non sia stata rilevata alcuna traccia di sangue all’interno dell’appartamento, e che, assieme alla vedova, siano stati trovati altri resti umani – resti esclusivamente ossei, tutti utili a comporre uno scheletro completo, ma del tutto privi di midollo osseo e tessuti molli. In un primo momento, le condizioni dei resti, rinvenuti in una scatola di velluto, avevano fatto pensare al furto di uno scheletro presente in un laboratorio di ricerca a scopo didattico. Una più approfondita analisi antropologica sembra ricondurre, tuttavia, a Fujiwara Shingo (30), il figlio della coppia, che, a dispetto dell’evidenza, è stato visto per l’ultima volta dai vicini di casa la sera di giovedì scorso. In caso ulteriori esami dovessero confermare l’identità dei resti, gli inquirenti sarebbero propensi a ventilare l’ipotesi di un pericoloso serial killer, che uccide sottoponendo i corpi delle proprie vittime a un lungo, articolato e metodico processo di trasformazione. Interrogati il giorno stesso, i vicini di casa hanno dichiarato che, la sera precedente, Fujiwara Noriko avrebbe richiesto l’intervento di Sumeragi Subaru (46), noto onmyouji, salito da circa vent’anni agli albori della cronaca a seguito degli eventi del 1999. Essendosi avvalsi più volte della sua esperienza per la risoluzione di alcuni degli omicidi più sconvolgenti degli ultimi anni, gli agenti l’hanno ascoltato dapprima come persona interessata sui fatti. Una volta accertatisi della sua piena estraneità in merito, è stato interpellato in qualità di consulente paranormale delle forze dell’ordine. Le informazioni in suo possesso sono state raccolte anche dai nostri corrispondenti, come monito «a salvaguardia della pubblica sicurezza», per usare le sue esatte parole.
«Il responsabile della morte di Fujiwara Noriko, Fujiwara Toshio e Fujiwara Shingo è un hinnagami.» ha affermato, confermando, con queste dichiarazioni, i sospetti della polizia circa l’identità dei resti ossei. A suo dire, l’hinnagami è uno spirito maligno che viene ad esistere a seguito di un rituale di magia nera estremamente complesso, che comprende l’uso di terra prelevata da cimiteri molto frequentati. Il terriccio, raccolto in questa modalità nell’arco di tre anni, viene mescolato con sangue umano e lavorato fino ad ottenere un composto argilloso, che viene utilizzato per dar forma ad un feticcio. L’hinnagami, però, verrà a nascere solamente dopo che il suo involucro verrà calpestato da almeno mille persone, e viene perciò posto sul ciglio di strade trafficate. Compito della bambola sarà quello di esaudire tutti i desideri del suo creatore, che dovrà, a sua volta, esaudire quelli, sempre più pressanti, che la creatura chiederà in cambio. Ricchezza e fama così acquisite, sono, quindi, pagate a caro prezzo, dato che l’hinnagami segue il proprio schiavo-padrone fin nell’aldilà, spesso dopo averlo spolpato a morte. Simili dinamiche, apparentemente insufficienti a spiegare le dinamiche dell’omicidio plurimo, sembrano avere, sempre secondo le parole di Sumeragi, piena attinenza con lo stesso. Lo sciamano ha infatti avuto modo di dissipare le ombre sulla vicenda e del suo ruolo in essa: «L’hinnagami che ha causato la morte della famiglia Fujiwara è il frutto dell’operato di più persone, da cui lo spirito è torbato ad esigere, in successione, il dovuto tributo, in un
habitus demonologico che non trova precedenti in tutta la letteratura del settore.»
Una occorrenza, dunque, che rintraccia il colpevole nel solo ambito soprannaturale, stando al suo resoconto.
«Sono stato contattato dalla signora per frenare il decorso della maledizione, ma casi simili esulano dalla portata dei miei poteri.»
Una spiegazione, questa, che getta una nuova, cupa luce sulla fulminea ascesa economica e finanziaria dei Fujiwara, avvenuta praticamente dal nulla, all’inizio degli anni Novanta.
Questa ipotesi di risoluzione non convince del tutto la polizia, che si dice pronta ad indirizzare l’indagine su binari più terreni.
Numerose sono state le polemiche suscitate dalle dichiarazioni del capofamiglia del clan Sumeragi. Il Capo della Polizia, in particolare, si è espresso con netta preoccupazione in merito ad eventuali insorgenze di evocazioni di hinnagami, come conseguenza della rivelazione del rituale, dato «in pasto all’opinione pubblica in modalità sensazionalistica e irresponsabile». Non vi è stata alcuna replica del portavoce di casa Sumeragi, o dello stesso capofamiglia, nell’immediato, ma è in programma per questa sera una conferenza stampa, che verterà su una guida all’osservazione di norme basilari per la salvaguardia della salute spirituale del cittadino.

~

A/N 19 ottobre 2020, ore 20:58. Sono giorni che mi chiedo “e mo’ con questo prompt che cazzo ci faccio?”, ma, ve lo GIURO, di una cosa ero certa: niente X e niente Subaru a questo giro. Oltretutto, io adoro le bambole, e in chiave tutt’altro che orrorifica, ma poco mi dicono a livello di scrittura… se non fosse che i giapponesi non possiedono, di norma, un folklore particolarmente grottesco e spaventoso in merito, anche se io ci ho ricamato sopra… e aggiungo che X non era la mia prima scelta NEPPURE per quest’esperimento, ma vabbe’. Il titolo è un gioco di parole, abbastanza stupido, lo so, sull’Asahi Shimbun, il “giornale del sole del mattino”.

Juuhachi Go.

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