[Final Fantasy XII] Dis every word

Titolo: Dis every word
Fandom: Final Fantasy XII
Personaggi: Ashelia B’Nargin Dalmasca, Basch von Rosenburg
Parte: 1/1
Rating: PG13
Conteggio Parole: 368 (LibreOffice)
Note: spoiler sulla Shiva, su prompt di diecisudieci

Dis every word
[diecisudieci – Basch/Ashe – 02. Blue – #02 Bolle]

L’aria odora di terriccio e umidità, greve delle esalazioni del terreno gonfio di acqua. Minaccia di inghiottire anche i picchetti della tenda già abbondantemente malmenata da grosse, ostili gocce di pioggia. Ora come ora, Giza, per Ashe, potrebbe anche essere una tomba, e lei non se ne curerebbe affatto.
La schiuma, nella tinozza traboccante d’acqua ormai tiepida, è rosata, e Basch non emette fiato, né lamento, mentre lei continua a sfregare via sangue rappreso e sporcizia dalle ferite che si aprono sulla pelle nuda. Si rifiuta di usare magie, e Basch non si sente nella posizione di farle domande, non ora – immagina, guardando la spuma sanguigna che scoppia in mille bolle sotto quei colpi, che la magia renda tutto facile, quando nella vita, di facile, non esiste nemmeno la fiducia, e le dita di lei che ricalcano con forza gli squarci che lo dimostrano tremano un po’.
Possono tremare solo in sua presenza, perché lui viene dallo stesso mondo, e ha perso la stessa persona, e vuole la stessa Dalmasca, e non la vuole a qualunque prezzo Vossler fosse disposto a pagare.
Non lo dice, perché sa che Lady Ashe gli sta dando le spalle per un motivo, motivo che il frastuono del diluvio non riesce a coprire, perché ci ha messo anni, lui, a imparare la cadenza dei suoi singhiozzi, sempre soffocati perché lei non ha mai potuto piangere.
Ma le sue braccia e i suoi capelli non li ha mai imparati, no, non mentre lei si appoggia con la testa sulla sua spalla e lo stringe forte con il metallo dei vestiti che urta le ferite. Le sente sulla pelle, le lacrime, mentre i singhiozzi scoppiano senza controllo nel suo orecchio come tuoni e il cuore sbalza a pezzi contro la sua schiena.
«Avreste dovuto esserci voi, al suo posto, per tutto questo tempo» dice piano, quando è stanca di piangere, e appoggia solo la fronte sul bordo della sua spalla.
Basch chiude gli occhi.
«È tutto a posto, milady» mormora, rabbrividendo nell’acqua da cui è sfumata ogni traccia di calore, e tiene per sé i propri legittimi dubbi, mentre, sotto il velo di schiuma residuo, cerca di grattare il sangue di Vossler via dalle unghie.

~

A/N 20 luglio 2009, ore 21:36. Questa ce l’avevo in mente da un sacco di tempo <3 ed è la prima volta che riesco a finire un set, perciò gioite con me!

Juuhachi Go.

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