[X] With your halo slipping down

Titolo: With your halo slipping down
Fandom: X
Personaggi: Subaru Sumeragi, Lady Sumeragi
Parte: 1/1
Rating: PG13
Conteggio Parole: 449 (LibreOffice)
Note: omosessualità, spoiler X16 e 17, per la quinta settimana del F3.U.C.K.S. Fest, su prompt-canzone degli A Perfect Circle

With your halo slipping down
[F3.U.C.K.S. Fest @ fanfic_italia ~ settenote ~ A Perfect Circle – The Noose]

Subaru entra in casa con le mani che gocciolano sul genkan. Il fax lampeggia ancora, e la telegrafica nota che nereggia sulla carta gli fa inarcare un sopracciglio.
Non è tipico di sua nonna convocarlo a Kyoto nel periodo di piena fioritura dei ciliegi: per la famiglia Sumeragi, l’hanami è una festa di cattivo auspicio. Subaru riesce a comprendere solo in retrospettiva perché a lui – ancor più che a sua sorella – fosse stata severamente preclusa ogni possibilità di partecipazione.
Con un profondo sospiro, infila le ciabatte, facendo scivolare la giacca sulla poltrona più vicina, prima di affrettarsi in bagno senza ulteriori cerimonie.
Apre il rubinetto e osserva pensosamente l’acqua calda che ruscella fra le pieghe delle mani mentre lui le strofina fra loro con energia, sfregando alacremente soprattutto nell’interno delle unghie. Cerca di concentrarsi solo sul profumo vanigliato del sapone, ma non ci è ancora abituato, e contempla con un brivido il misto acquoso di sangue e schiuma che scivola lungo il tubo di scarico, in un gorgo rossastro. L’odore è così persistente che quello dolce del detergente lo rende ancora più stomachevole: Subaru trattiene a stento il conato di vomito che già minaccia di piegarlo in due contro il bordo di ceramica del lavabo.
Sfuggendo al proprio accigliato riflesso, laggiù nello specchio, si domanda dove diavolo sia lo shikifuku, ed eccolo lì, un attimo dopo, a trafficare fra i ripiani più reconditi dell’armadio, in cerca dell’involto di carta di riso in cui l’abito rituale è conservato, protetto da un’accozzaglia di nastri di seta e sigilli, magici e non.
È inopportuno, ma Subaru non riesce a trattenersi: sorride amaramente nell’imbustare il tutto, assicurandolo con religiosa, ipocrita delicatezza fra i legacci della valigia.
Il viaggio in treno lo passa seduto in una posizione talmente rigida che i muscoli, al suo arrivo in stazione, sembra siano stati lasciati a macerare nel sale. Tutt’intorno, i ciliegi sono in fiore come non mai – i petali si dondolano graziosi nel vento, mentre l’auto di famiglia lo conduce lentamente verso la tenuta.
Uno stuolo di cameriere lo accoglie già in fila lungo il viale. Sono tutte immobili nello stesso inchino. Subaru non riserva loro più di un cenno.
Dietro agli shoji, l’ombra sottile di sua nonna – Subaru si scopre a riprendere fiato come un ragazzino in attesa di un rimprovero, e conta le venature del legno di fronte a sé mentre il pannello si schiude.
«Buongiorno, nonna» dice a mezza voce, sollevando gli occhi su di lei: uno, quello d’ambra, brilla rapace alla luce del pomeriggio, e solo quello verde sembra mantenere la solita, dimessa aria di tristezza.
Una cameriera si affretta a raccattare i cocci della tazza di tè che cade di schianto.

~

A/N 3 maggio 2010, ore 1:13. Mi sono sempre chiesta se la nonna di Subaru sapesse che suo nipote era diventato il nuovo Sakurazukamori, e di certo questa non è una risposta soddisfacente: troppo corta, e dubito che la nonna possa riconoscere la verità solo guardandolo negli occhi… però il prompt era una delle mie canzoni preferite e ci stava sia come senso del titolo che come prompt XD prima o poi ci torno su!

Juuhachi Go.

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