[Final Fantasy XII] From desert sands

Titolo: From desert sands
Fandom: Final Fantasy XII
Personaggi: Ashelia B’Nargin Dalmasca, Al-Cid Margrace
Parte: 1/1
Rating: PG13
Parole: 491 (LibreOffice)
Note: spoiler sul finale, per il compleanno della Liz ♥.

From desert sands

Vestita degli abiti di Rozaria, Ashelia Dalmasca sembra un’altra persona.
Sempre avvezzo al complimento galante e mai all’imbarazzo, Al-Cid deve frenare un moto di sincero stupore quando la regina di Dalmasca si fa trovare così, compostamente seduta sulla sponda del suo letto come se qualcuno ce l’avesse adagiata, o come se fosse sempre stata lì – non che lui non abbia mai pensato all’eventualità, beninteso!
«Non siete sorpreso» Ashe accavalla le gambe con un lieve sorriso, e un lembo ricamato della veste si ripiega fra le cosce in un fruscio inudibile.
«Perché non siete qui di vostra sponte, mia signora,» offrì lui con un inchino istrionico.
«Ne siete certo?» mormora Ashe, senza inflessione, scrutandolo con i suoi grandi occhi chiari, senza battere ciglio.
«Mi spiace recare offesa ai vostri generali, mia signora, ma Rozaria non può ricoprire alcun ruolo nel risveglio politico di Landis. Mio padre è stato molto chiaro, nella seduta di oggi.»
«E voi?»
Al-Cid la fissa interdetto. La ragazza che aveva incontrato a Bur-Omisace quattro anni prima era acre, stanca, dura in ogni suo approccio. Adesso, invece, quella stessa durezza, nascosta nelle pieghe sottili di un vestito, gli fa correre un brivido dietro la schiena: c’è una nota di sensuale leggerezza nello spazio fra una parola e l’altra, un’arte che Al-Cid conosce meglio di ogni altro, e che adesso Ashelia gli sta ritorcendo contro con consapevolezza e maestria.
«Che intendete dire?» le chiede di rimando, aggrottando appena le sopracciglia. La finestra è chiusa, l’aria che resta sa del suo profumo speziato e straniero.
«Mentre vostro padre parlava, voi ve ne stavate a braccia conserte in un angolo, con la fronte corrugata. Non eravate d’accordo?»
Al-Cid ride, e decide di avvicinarsi per prendere una delle sue piccole mani.
«Mia signora, so bene che la questione di Landis vi sta infinitamente a cuore,» e s’inginocchia per guardare meglio l’azzurro di quegli occhi, per vedere se gli riuscirà mai di incresparne la superficie «e, se dipendesse dal mio volere, non ci sarebbe nulla che vi negherei.»
Solleva la mano fino alle labbra per posarvi un bacio, e Ashe si costringe – sorpresa, forse? – a guardarlo. Non è un gesto istrionico, stavolta: lo vede benissimo anche lei. Il sorriso che gli restituisce non può essere che sincero, per impercettibile che sia.
«E c’è solo una cosa, mio buon amico, che potrei offrirvi in cambio di tanta buonafede,» dice lentamente, sporgendosi appena verso di lui, e Al-Cid si scopre a trattenere il fiato.
«Quale sarebbe, milady?»
«Dalmasca» e l’ultima parola gli accarezza la punta della lingua come miele. Al-Cid affonda nel suo bacio in una mezza risata, e la stoffa sottile della veste si annoda fra loro come incorporea. A tentoni, una mano che l’accarezza senza nemmeno osare crederci, la dipana per farla scivolare ai piedi del letto, e Ashe, in un silenzioso invito, aggroviglia le dita fra i suoi capelli.
Al-Cid sorride fra sé.
Potrebbe quasi credere che sia lì soltanto per lui.

~

A/N 10 marzo 2012, ore 1:20. Liz, cosa mi fai XDDDDDDD! Buon compleanno XD!

Juuhachi Go.

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