Titolo: The stars above
Fandom: X
Personaggi: Subaru Sumeragi
Parte: 1/1
Rating: G
Conteggio Parole: 374 (LibreOffice)
Note: spoiler X16 e 17, omosessualità, angst, per la Challenge della Sorpresa nell’Uovo di Harriet
akitochiaki – Scrivi una storia incentrata su di una stella cadente, reale o metaforica. Può essere una personificazione, può essere un personaggio che guarda il cielo a san Lorenzo e riflette su di essa… Quello che vuoi, ma la stella dev’essere centrale.
Dicono che, ogniqualvolta una barriera dei Draghi del Cielo cadeva, il cielo stesso bruciasse una delle sue stelle, lasciandola cadere in una breve scia di fuoco, come la ruga di una nuova disgrazia.
In realtà, il mondo non ricorda, perché nessuno, fra coloro che descrivono quel 1999 come una lontana, epica sequela di battaglie affrescate, è troppo vecchio per averlo addirittura vissuto: per la Terra nata da quelle macerie, non esistono nomi o volti, non esistono sacrifici, esistono solo i racconti di un folklore incantato, che nulla conserva dei desideri e delle voci, ma che si affanna a mantenerne intonsi i colori.
C’è una particolare sera d’inverno in cui tutti i bordelli di Tokyo si placano come il mare d’estate per un minuto. Tutti i giornalisti di tutte le testate smettono di battere i loro articoli, i templi di tutto il Giappone – dal tempio Togakushi al Monte Mitsumine, dal Monte Kouya alla penisola di Ise – cessano finanche le loro preghiere, mentre la Tokyo Tower spegne ognuna delle sue luci.
Ma c’è una cosa che commuove fino alle lacrime chi ha dato inizio a quei racconti, plasmandoli a immagine e somiglianza dei resoconti che un ragazzo troppo composto le forniva, con voce metallica attraverso il ricevitore del telefono.
Esiste, infatti, chi giura che, una volta all’anno, in una notte d’inverno, chiunque punti il telescopio sulle Pleiadi potrà vederle cadere come comunissime stelle: solo allora i più coraggiosi che oseranno passare sul Rainbow Bridge per specchiarsi nelle acque nere della baia potranno scorgere l’immagine di un ragazzo. Le ossa squassate da un singhiozzo ininterrotto, sembra cullare, con le braccia rosse di sangue, il corpo che se ne sta docilmente abbandonato sulla sua spalla. Riempie un cappotto nero come se la cosa non lo riguardasse, e il ragazzo sembra abbracciarlo come a fargliene eterno rimprovero.
La prima volta che la signora Sumeragi ode una simile diceria, è una cameriera a riferirgliela, con la voce sognante, mascherata invano dal capo chino.
«Sciocchezze» dice semplicemente la venerabile onmyouji, ridendo la sua risata centenaria.
Magra, scura e storta come un ramo di ciliegio, si perde navigando fra le ricche pieghe del kimono, e chiede di farsi sistemare una coperta sulle gambe: il freddo è insopportabile, la punge fino agli occhi.
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A/N 10 luglio 2010, ore 2:57. Titolo rubato a un frammento di “Beneath a Phrygian sky” di Loreena McKennitt… e no, nulla di tutto questo era stato minimamente preventivato, dopo mesi di “ODDIO COSA SCRIVO PER IL CONTEST DI HARRIET O__O!!”. Ebbeh, spero vi piaccia, perché io ne sono molto contenta, e spero incontri anche il favore di akitochiaki che aveva proposto il prompt…